Hai mai sentito parlare di free hugs? Se la risposta è no, non vediamo l’ora di incontrarti e farti provare il sapore speciale di un abbraccio intenso e forte, che ti farà ricordare la bellezza dell’autenticità. Perché noi di Univox lo crediamo nel profondo del nostro cuore: la semplicità curerà il mondo nella sue ferite più profonde, dove tra gli abissi delle insicurezze non mancherà mai quel raggio di sole che porta speranza verso il domani.
Si tratta di un pensiero che coltiviamo nella nostra associazione per tutto il periodo di volontariato: credere e accogliere, perché – come il grande Antoine de Saint-Exupéry scrisse – l’essenziale è invisibile agli occhi. Oggi siamo qui per parlarvi un po’ di questa iniziativa, che ormai sposiamo da quando l’associazione è stata fondata: può un abbraccio fare la differenza? Scopriamolo insieme.
Come nasce l’idea?
Gli abbracci gratuiti appartengono ad un’iniziativa sociale nata a Sydney nel 2004 – ebbene sì, 20 anni fa! – e in seguito diffusasi in molte altre città del mondo. Vi partecipano persone comuni che offrono, appunto, un abbraccio ai passanti, in luoghi pubblici come parchi e grandi vie pedonali, mantenendo di solito un cartello con su scritto “abbracciami” e promuovendo messaggi di gentilezza disinteressata, ossia casuale e offerta senza un motivo concreto.
Gli abbracci contro la tristezza: l’arma “gentile”
La medicina lo dichiara apertamente: un abbraccio può procurare dei benefici notevoli non solo a livello di salute fisica, ma anche di benessere mentale. Essi, infatti, attivano una risposta a livello neurobiologico, stimolando la produzione di diversi neurotrasmettitori e ormoni. Tra questi:
- endorfine, sostanze prodotte dal cervello che possono aiutare ad alleviare il dolore, ridurre lo stress, favorire la percezione di piacere e di benessere psicofisico.
- ossitocina, “ormone dell’amore” o “sostanza chimica delle coccole”, svolge un ruolo chiave in molte funzioni fisiologiche e psicologiche. Favorisce l’affettività e l’empatia, aiuta l’attaccamento e la coesione del gruppo;
- serotonina, molecola che agisce come neurotrasmettitore e ormone, sintetizzata dall’intestino e dal cervello, regola l’umore (ormone del buonumore), l’appetito e può provocare un senso di euforia, aumentata socialità e autostima.
“Quando le persone si abbracciano, il battito cardiaco rallenta e la pressione sanguigna diminuisce riducendo il rischio di patologie cardiovascolari” specifica il dottor Flavio Acquistapace, Responsabile della Cardiologia di G.B. Mangioni Hospital, struttura polispecialistica di Lecco accreditata SSN.
L’abbraccio riduce i livelli di cortisolo, l’ormone associato allo stress, aiutandoci a gestire con maggiore calma e consapevolezza condizioni emotive negative, come la rabbia o eventi stressanti come pressioni sul lavoro o sociali.
I dati preoccupanti sulla salute mentale
Scioccante – ma non troppo, visti gli ultimi tempi – è ciò che rivela l’edizione 2024 del Mind Health Report di Axa e Ipsos, che ha svolto un’indagine su un campione di 16.000 interviste a persone di età compresa tra i 18 e i 75 anni in 16 Paesi (Italia, Francia, Regno Unito, Germania, Spagna, Irlanda, Belgio, Svizzera, Stati Uniti, Messico, Turchia, Cina, Hong Kong, Giappone, Tailandia, Filippine).
Il 32% della popolazione globale e il 28% della popolazione italiana ha una forma di disturbo mentale. Dati preoccupanti perchè in crescita di 5 punti percentuali rispetto al 2022 a livello mondo e 6 punti se guardiamo al nostro Paese dove patologie come ansia (14%) e la depressione (12%) sono diffuse. 9 italiani su 10 (l’88%) valutano la propria condizione mentale come buona o media, mentre un quarto della popolazione italiana (il 26%), ad esempio, manifesta sintomi riconducibili a depressione o stress in forma grave o molto grave.
La gentilezza disinteressata: un primo gesto d’amore
Abbiamo regalato abbracci colmi d’amore in questi anni in cinque città italiane. Notiamo differenze? Assolutamente no. C’è tanto bisogno di amore, supporto e comprensione, ma soprattutto di quella purezza autentica che oggi nella fretta corsa del quotidiano si tende a dimenticare o a trascurare. Da qui, la nostra missione per diffondere la gentilezza disinteressata, quella non richiesta e non dovuta, ma semplicemente casuale.
La gentilezza può davvero essere considerata come la scelta individuale di dare un contributo personale e concreto per cambiare il mondo con l’amore e il rispetto. É una scelta tenace che richiede empatia, accettazione e premura.
Come scrive Maya Angelou, poetessa afroamericana: “Ho imparato che le persone dimenticheranno cosa dici, dimenticheranno cosa fai, ma non dimenticheranno mai come le fai sentire”. Ecco: il senso della gentilezza.
Mi chiamo Serena (di nome sicuramente, ma non sempre di fatto) e amo scrivere, dipingere e prendermi cura dei fiori e dei miei piccoli cagnolini. Per me ogni voce ha un valore e merita di essere ascoltata: è da questo pensiero che ho creato e sto portando avanti con entusiasmo e passione la nostra APS UNIVOX ETS.