Il trauma e l’eredità emotiva: 5 cose da sapere
Il trauma e l’eredità emotiva: 5 cose da sapere

Il trauma e l’eredità emotiva: 5 cose da sapere

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Vi siete mai chiesti cosa sia un trauma? Cosa porti una persona a rimanere estremamente segnata da un determinato evento della sua vita? Potrebbe trattarsi anche di eredità emotiva? Oggi cercheremo di fare un po’ di chiarezza a riguardo.

Il trauma e il DSM-5

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Fonte: Pexels

Il trauma è un evento estremamente stressante che rappresenta una minaccia per l’integrità fisica e mentale dell’individuo. Secondo il DSM-V (“Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali”) a seguito dell’esposizione diretta o indiretta ad un evento traumatico è possibile sviluppare il Disturbo Post-Traumatico da Stress (PTSD) se vengono rispettati i seguenti criteri diagnostici:

  • criterio A: esposizione a un evento traumatico;
  • criterio B: presenza di sintomi intrusivi legati al trauma (ad esempio la presenza di ricordi intrusivi legati all’evento traumatico o la reattività fisiologica a fattori scatenanti che assomigliano all’evento traumatico);
  • criterio C: evitamento persistente degli stimoli associati al trauma;
  • criterio D: alterazione negativa nel pensiero e nell’umore a seguito del trauma;
  • criterio E: alterazione dell’arousal (ad esempio difficoltà ad addormentarsi, irritabilità, ipervigilanza).

Il trauma secondo le neuroscienze

È possibile ereditare i sintomi di un trauma non vissuto in prima persona?

Negli anni Settanta, le neuroscienze hanno dimostrato l’esistenza di meccanismi biologici attraverso cui il trauma si trasmette di generazione in generazione: l’ambiente e in particolare le esperienze traumatiche possono lasciare un’impronta chimica nei geni di una persona, che viene trasmessa alla generazione successiva.

Le ricerche empiriche condotte dalla dottoressa Rachel Yehunda presso la Icahn School of Medicine at Mount Sinai Hospital evidenziano una relazione tra gli ormoni dello stress e il trauma nello sviluppo del cervello. In particolare, è stato scoperto che nei discendenti dei sopravvissuti all’Olocausto i livelli di cortisolo (l’ormone dello stress) sono più bassi rispetto ai loro pari.

L’eredità emotiva

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Secondo Galit Atlas, psicoterapeuta e supervisore a New York, nella nostra mente sono sepolti non solo le proprie esperienza di vita, ma anche quelle che inconsapevolmente portiamo dentro di noi: ricordi, sentimenti e traumi che ereditiamo dalle generazioni precedenti.

Nel suo libro “L’eredità emotiva – Una terapeuta, i suoi pazienti e il retaggio del trauma”, Galit Atlas sostiene che le persone che amiamo e quelle che ci hanno cresciuto vivono dentro di noi: il loro vissuto, il loro dolore e i loro ricordi plasmano la nostra vita in modi che non sempre riconosciamo. Tutte le famiglie sono segnate da qualche storia traumatica,aqs

Nell’articolo “Enduring mother, enduring knowledge: on rape and history” la dottoressa Judith Alpert descrive il modo in cui l’abuso sessuale possa presentarsi nella mente della generazione successiva. In particolare, secondo Alpert pensieri e ricordi traumatici possono essere trasmessi dalle generazioni precedenti (dai genitori, dai nonni) presentandosi nella mente del bambino come pensieri e ricordi propri.

La mancata elaborazione di un trauma

L’eredità intergenerazionale del trauma dipende da una mancata elaborazione del trauma. Ad esempio, nel caso dell’abuso sessuale durante l’infanzia, questo non viene sempre registrato come traumatico dal bambino, sopraffatto da qualcosa che non riesce a elaborare e a cui non si riesce a dare un senso. Un modo per affrontare la trasmissione del trauma generazionale consiste nell’elaborare quelle esperienze e farle proprie.

I meccanismi di difesa: la rimozione del trauma

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Fonte: Pexels

La mancata elaborazione un’esperienza traumatica ci aiuta a tenere le informazioni spiacevoli lontane dalla nostra consapevolezza, distorcendo però la realtà. A questo scopo utilizziamo i cosiddetti “meccanismi di difesa“, ovvero dei processi inconsci che proteggono la persona dall’angoscia derivante da sentimenti o pensieri inaccettabili. I meccanismi di difesa sono importanti per la nostra salute mentale, in quanto aiutano a gestire il dolore emotivo. Tuttavia la loro funzione protettiva limita la possibilità di analizzare le nostre esperienze e la percezione che abbiamo di noi stessi e del mondo che ci circonda.

La rimozione è quel meccanismo di difesa emotivo che ci protegge scindendo un ricordo dal suo vero significato emotivo: banalizza i nostri ricordi, privandoli di significato. Grazie alla rimozione il trauma viene conservato nella mente come un evento non importante, non particolarmente rilevante.

La separazione tra cognizione ed emozioni ci consente, in questo modo, di proteggerci dal provare qualcosa che altrimenti sarebbe troppo devastante, ma al tempo stesso mantiene il trauma non elaborato e isolato. Questi traumi, troppo dolorosi perché la mente possa digerirli, diventano così la nostra eredità, influenzando le generazioni successive senza che si riescano a comprendere e controllare.

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