“Democrazia” è una parola che è presente da tempo nel nostro vocabolario, fa parte delle nostre radici: l’abbiamo ereditata dalla cultura greca. Infatti “democrazia” si compone di due elementi: demos («popolo») e kràtos («potere»), quindi il potere del popolo, la sovranità attribuita al popolo che esercita i suoi doveri attraverso meccanismi politici diversi, principalmente rappresentanze elettive. All’epoca (mi riferisco all’età di Pericle ovvero alla metà del V secolo circa), tuttavia, la democrazia in Grecia non rappresentava a tutti gli effetti un aspetto positivo: la società greca era democratica all’interno perché il demos aveva tutti i poteri e tutti i diritti, imperialista all’esterno perché gli alleati erano sottomessi e trattati come sudditi.

Democrazia in Grecia

Fondamentale è l’orazione funebre che Pericle, stratega ateniese, pronuncia in memoria dei caduti nel primo anno di guerra (si tratta della Guerra del Peloponneso che ha visto opporsi le due grandi potenze Atene e Sparta). Ecco un estratto dell’epitafio:

“Abbiamo una costituzione che non emula le leggi dei vicini, in quanto noi siamo
più d’esempio ad altri che imitatori. E poiché essa è retta in modo che i diritti
civili spettino non a poche persone, ma alla maggioranza, essa è chiamata democrazia:
di fronte alle leggi, per quanto riguarda gli interessi privati, a tutti spetta
un piano di parità, mentre per quanto riguarda l’amministrazione dello stato,
ciascuno è preferito a seconda del suo emergere in un determinato campo, non
per la provenienza da una classe sociale, ma più che per quello che vale. E per
quanto riguarda la povertà, se uno può fare qualcosa di buono alla città, non ne
è impedito dall’oscurità del suo rango sociale.”

Democrazia oggi

Che cosa è cambiato da “ieri” ad oggi? E’ chiaro che noi viviamo in democrazia. Due sono i principi fondamentali: l’autonomia individuale e l’uguaglianza. Per autonomia individuale si intende che nessuno dovrebbe essere soggetto a norme imposte da altri, ciascuno deve essere “arbitro” della propria vita; per uguaglianza, invece, si intende, l’uguale opportunità che tutti devono avere di esporre la propria opinione senza il timore di essere ostacolati.

Al giorno d’oggi, inoltre, non si può parlare di una sola democrazia, bensì di più democrazie: non ci sono modelli identici, non esiste un unico modello di democrazia. Ci sono democrazie presidenziali e democrazie parlamentari, democrazie federali e democrazie unitarie. Un aspetto che accomuna i vari modelli democratici è la rappresentanza popolare. Oltre alla partecipazione, fondamentale è il nesso democrazia-diritti umani. Centrale, dunque, è il concetto di libertà in tutte le sue forme.

Se a livello teorico cresce l’attenzione ai diritti umani, a livello pratico manca una vera e propria sensibilizzazione: si pensi ai tanti episodi funesti accaduti negli Stati Uniti o, senza andare troppo lontano nel nostro Paese. C’è ancora da lavorare, è necessario lasciare maggiore spazio alla riflessione, al dibattito per indurre al confronto e al dibattito non solo le giovani generazioni ma anche persone che probabilmente vivendo o essendo vissute in un contesto di arretratezza culturale e sociale, non riescono ad avere sufficiente capacità critica che verta in questa direzione.

Com’è intesa la democrazia a livello europeo? La democrazia è uno dei valori fondamentali del Consiglio d’Europa. Nel 2005 viene istituito il Forum per il futuro della democrazia dal Terzo Vertice dei Capi di Stato e di Governo del Consiglio d’Europa. L’obiettivo del Forum è quello di rafforzare il concetto di democrazia, le libertà politiche e la partecipazione dei cittadini attraverso uno scambio costante di idee.

Ogni anno si svolge una riunione del Forum che riunisce circa 400 partecipanti dei 47 Stati membri del Consiglio d’Europa e degli Stati osservatori. In conclusione il Consiglio d’Europa promuove la partecipazione, l’educazione alla cittadinanza democratica, i valori democratici.