Come sono strutturati i 60 CFU
Come sono strutturati i 60 CFU

Come sono strutturati i 60 CFU

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Nella serata di lunedì, il DPCM 60 CFU è emerso silenziosamente, gettando ombra sul futuro di numerosi giovani con il sogno di diventare insegnanti. Questo sogno, che hanno nutrito fin dall’infanzia e dall’adolescenza, è stato coltivato con dedizione attraverso una serie di esami, un percorso triennale seguito da uno biennale magistrale. Tuttavia, il governo italiano ha scelto di sconvolgere questo percorso con una decisione che trasuda ignoranza e indifferenza.

Dopo tutto il sudore, gli sforzi e le risorse finanziarie investite, ora si affrontano ulteriori esami innumerevoli e la necessità di completare un tirocinio di almeno 180 ore, culminando in una prova finale. E se pensate che dopo tutto questo duro lavoro potrete finalmente entrare nel mondo del lavoro, dovrete invece prepararvi ad affrontare ulteriori concorsi e prove.

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Il costo

I numeri che dobbiamo ricordare sono €2500, €2000 e €150. Vediamo cosa significano. «I costi massimi, pari a euro 2.500, di iscrizione ai percorsi di formazione iniziale, corrispondenti a non meno di sessanta CFU o CFA, sono posti a carico dei partecipanti»: la prima cifra è quindi destinata a chi ha concluso il proprio percorso di studi e si trovava in attesa di una risposta da questo Governo che però ha tardato di ben un anno l’uscita di un decreto che poi è comunque stato pubblicato indecentemente senza minimamente ascoltare gli studenti.

«I costi massimi, pari a euro 2.000, di iscrizione ai percorsi di formazione iniziale sono posti a carico degli studenti che sono regolarmente iscritti ai corsi di studio per il conseguimento dei titoli»: la seconda cifra, invece, è per chi sta ancora studiando (solo studenti magistrali, non si potrà più conseguire il percorso per l’insegnamento in triennale) e che dovrà probabilmente aggiungere un semestre in più al proprio percorso di studi, rischiando di prendersi la targhetta del fuoricorso e ovviamente pagando ulteriori tasse in più, solo per poter svolgere questi 60 CFU.

Infine, se ciò non bastasse, c’è l’ultima cifra: €150, che è quella destinata alla prova finale, perché come se già spendere dei soldi per sostenere degli esami che comunque puoi frequentare in università pagando le tasse che già son costose per molti, devi pagare anche per sostenere l’esame. Ovviamente, è tutto a carico dei partecipanti, dei futuri insegnanti che €2000 e €2500 non li vedranno forse mai nella propria carriera, perché al momento non c’è neanche la possibilità di avere il Diritto allo Studio, e quindi una borsa di studio.

Il tirocinio

Già da quando sono uscite le prime notizie sui 60 CFU, sapevamo che ci sarebbe stato un tirocinio, e che avrebbe occupato la gran parte dei CFU. In realtà, si parla di 20 CFU, e un CFU «è pari ad almeno 12 ore», questo significa che per 15 CFU di tirocinio diretto, ci vuole un impegno gratuito di almeno 180 ore. Ora, considerando che questo tirocinio verrà svolto in contemporanea con le lezioni e magari anche sostenendo degli esami, quindi bisognerebbe comunque avere il tempo di studiare, sarebbe utile comprendere in che modo degli studenti, o dei lavoratori (ricordiamo che alcune delle persone che dovranno sostenere i 60 CFU hanno già esperienza nell’insegnamento), dovrebbero vivere.

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Il tirocinio, poi, sarà suddiviso in diretto e indiretto. Riassumendo, quello indiretto consiste nella «rielaborazione delle attività svolte, nel confronto con i colleghi in formazione, i tutor, i docenti del percorso» e creare un portfolio personale (non sto scherzando, hanno proprio scritto portfolio personale). Quello diretto invece è principalmente l’osservazione. Osservazione delle attività, osservazione delle dinamiche relazionali in classe, osservazione dello svolgimento delle lezioni…. E se sei fortunata puoi anche affiancare e collaborare «nella progettazione, realizzazione e verifica delle attività didattiche».

Il numero chiuso

Su questo c’è abbastanza disinformazione. I 60 CFU non avranno il numero chiuso. O meglio, non per forza. Questo perché il Ministero dell’Istruzione e del Merito si impegna a comunicare entro febbraio di ogni anno il fabbisogno di docenti per classi di concorso e alla luce di questo dato le singole università possono decidere autonomamente di inserire una selezione all’ingresso, garantendo comunque la copertura del fabbisogno a livello locale:

«Se il numero delle domande di ammissione ai percorsi di formazione iniziale per specifiche classi di concorso eccede il livello sostenibile individuato ai sensi del primo periodo, le università e le istituzioni AFAM possono programmare a livello locale l’accesso a tali percorsi con le modalità individuate dal decreto di cui al primo periodo.»

I corsi comunque dovrebbero partire da subito, dovrebbe essere una questione di giorni, e si concluderanno a maggio 2023, quindi ci informeremo meglio nei prossimi giorni.

Riconoscimenti

Ma se ho sostenuto già 24 CFU di didattica (tratto da una storia vera), posso far convalidare i 16 che mi servono per la mia classe di concorso? Più o meno. Non mi è ancora totalmente chiaro, ma nell’allegato B del decreto leggiamo che è «possibile il riconoscimento delle attività formative e dei rispettivi crediti formativi acquisiti nel corso degli studi universitari o accademici purché essi siano strettamente coerenti con gli obiettivi formativi del percorso di formazione», ma… «il numero dei crediti riconosciuti non può essere superiore a dodici nel caso delle attività formative relative alle scienze dell’educazione, alle didattiche disciplinari e alle attività formative relative alle competenze psico-socio-antropologiche e a quelle linguistiche e digitali considerate nel loro complesso».

Per quanto riguarda il tirocinio, invece, il numero di crediti non può superare cinque CFU. Per chi si sta chiedendo dei 24 CFU, penso che ormai sia chiaro che saranno riconosciuti, ma per chi ha ancora dei dubbi: «sono riconosciuti ventiquattro CFU o CFA conseguiti entro il 31 ottobre 2022 sulla base del previgente ordinamento, fermi restando almeno dieci CFU o CFA di tirocinio diretto». In più, se si ha diritto a fare solo 30 CFU, le cose cambiano ancora, ma per quello vi consigliamo di guardare le tabelle contenute all’interno del DPCM 60 CFU.

Prova finale

Abbiamo già visto che la prova finale avrà un costo di €150, ma in cosa consiste? Consisterà in una «prova scritta e in una lezione simulata». La prova scritta sarà una sintetica analisi critica di episodi, casi, situazioni e problematiche verificatisi, con l’obiettivo di «accertare le competenze acquisite dal tirocinante nell’attività svolta in gruppi-classe e nell’ambito della didattica disciplinare, con particolare riferimento alle attività di laboratorio nonché all’acquisizione delle conoscenze psicopedagogiche».

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La prova finale sarà superata se lo studente riuscirà a conseguire un punteggio pari almeno a 7/10 nella prova scritta, e a 7/10 nella lezione simulata. La commissione d’esame sarà invece composta da due docenti universitari o di scuole AFAM. Una volta conclusa la prova finale, si avrà l’abilitazione per una classe di concorso e quindi si potrà accedere ai concorsi per l’insegnamento.

Struttura

E ora, finalmente, arriviamo alla parte che forse più interessa: quali esami devono sostenere? Prima, però, sappiate che «è necessaria una percentuale minima di presenza alle attività formative pari al 70 per cento per ogni attività formativa». Quindi, buona fortuna con i vostri studi, le sovrapposizioni delle lezioni e anche con il lavoro. I dati che inseriremo sono quelli dei 60 CFU, ma nel decreto trovate anche gli altri:

  • Discipline di area pedagogica: 10 CFU (M-PED/01; M-PED/02; M-PED/04);
  • Tirocinio diretto: 15 CFU;
  • Tirocinio indiretto: 5 CFU;
  • Formazione inclusiva delle persone con BES: 3 CFU (M-PED/03);
  • Disciplina di area linguistico-digitale: 3 CFU (M-PED/03);
  • Disciplina psico-socio-antropologiche: 4 CFU (M-PSI/01; M-PSI/04; SPS/08; M-DEA/01);
  • Metodologie didattiche: introduzione ai modelli di mediazione didattica per la secondaria: 2 CFU (M-PED/03);
  • Didattiche delle discipline e metodologie delle discipline di riferimento (delle classi di concorso): 16 CFU;
  • Discipline relative all’acquisizione di competenze nell’ambito della legislazione scolastica: 2 CFU (IUS/09).

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