Perché oggi si parla di neo-Fascismo? Partiamo da una riflessione. Come tutti sappiamo, il fascismo ha caratterizzato un periodo buio della nostra storia, ha seminato morte, distruzione e violenza già a partire dagli anni ’30 del ‘900 fino al suo apice rappresentato dalla seconda guerra mondiale. Come tutti sappiamo, dopo anni di lotte sanguinose, il fascismo è stato debellato, una nuova luce ha cominciato ad illuminare il nostro Paese grazie alla vittoria della Repubblica in occasione del referendum del 2 giugno 1946.
Nei nostri giorni, tuttavia, la felicità di quel lontano 1946 vacilla: non si possono trascurare, infatti, alcuni segnali preoccupanti derivanti da manifestazioni neo-fasciste che sembrano ereditare la politica dei nostalgici fascisti dell’antico Movimento Sociale Italiano sorto proprio nel 1946. A parte alcune espressioni e parole che inevitabilmente ricordano quegli anni, un evento accaduto di recente, attinente alla suddetta questione è la commemorazione ad Acca Larentia.
Un episodio neo-fascista: la commemorazione ad Acca Larentia
Il 7 gennaio 1978 davanti all’antica sede del Movimento sociale italiano, nel quartiere Tuscolano di Roma, venivano uccisi due attivisti del Fronte della Gioventù mentre un terzo morirà in seguito, durante uno scontro con le forze dell’ordine. La strage di Acca Larentia ogni anno viene commemorata, ma non ha mai suscitato polemiche rilevanti così come sta avvenendo in questi giorni. Ciò che è certo è che quanto accaduto preoccupa non poche persone, soprattutto nei confronti delle future generazioni, dei cittadini del domani.
Tentativi normativi della democrazia contro episodi di neo-fascismo
Contro tentativi di alcuni di far rinascere movimenti neo-fascisti, negli anni due sono stati gli interventi normativi principali a riguardo. Il primo testo di legge che si deve menzionare è la legge Scelba approvata nel 1952 dall’allora presidente della Repubblica Luigi Einaudi: Essa, composta da dieci articoli, spiega che si verificano ricostruzioni di neo-Fascismo quando “…una associazione, un movimento o comunque un gruppo di persone non inferiore a cinque persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza…”.
La legge Scelba è stata in seguito rivista perchè considerata da alcuni in contrasto con l’articolo 21 della Costituzione riguardante la libertà d’espressione. Nel gennaio 1957 una sentenza della Corte Costituzionale si è espressa in merito: essa stabiliva che la legge non violava in nessun modo la Costituzione. Un altro intervento normativo è rappresentato dalla legge Mancino (dal nome dell’allora ministro dell’Interno) del 1993: la legge punisce «chi diffonde in qualsiasi modo idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero incita a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi» e modifica l’originale legge Scelba.
Anche la legge Mancino è stata criticata perchè considerata ostacolo alla libertà di espressione difesa dall’articolo 21: per questo motivo in Italia è ancora possibile esibire simboli fascisti e nazisti. A fronte di questi riferimenti normativi, non si può negare la necessità di un’attenta ed accurata revisione degli stessi. È importante, infatti, difendere la democrazia ad ogni costo e con tutti i mezzi possibili, disponibili (soprattutto alla luce degli spiragli molto discutibili di neo-Fascismo). Oggi la democrazia è quella forma di governo che ci consente di vivere serenamente, liberi, indipendenti, senza nessuna forma di schiavitù o persecuzione politica, religiosa, culturale.
È doveroso che ciascuno di noi tenga a mente il sacrificio, il sangue che i nostri avi hanno speso per offrirci questo meraviglioso stile di vita. Soltanto se si hanno memoria e cognizione del passato, si possono costruire presente e futuro. È bene, quindi, che ciascuno di noi, di fronte a queste manifestazioni (da ultima, la commemorazione di Acca Larentia) non sia indifferente, ma è bene che faccia sentire la propria voce, faccia emergere le crepe, ciò che stona con i valori del nostro oggi. Soltanto in questo modo possiamo ritenerci agenti del cambiamento e di una Rivoluzione Gentile!