“Signal for Help”: 5 cose da sapere per aiutare una donna vittima di violenza
“Signal for Help”: 5 cose da sapere per aiutare una donna vittima di violenza

“Signal for Help”: 5 cose da sapere per aiutare una donna vittima di violenza

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La diffusione mediatica del Signal for Help è fortunatamente ben nota e testata, ma è certo che si possa fare ancora di più. Eppure, nel 2023, ci tocca ancora oggi assistere pubblicamente ad episodi di violenza fisica e verbale: è il caso di uno degli ultimi episodi di cronaca nazionale, avvenuto a Catania proprio qualche giorno fa.

signal for help

Spesso ci si chiede cosa si possa fare di concreto per assistere e supportare una donna vittima di violenza: in questo articolo vi offriamo consigli e contatti utili da prendere in considerazione.

Signal for Help: cos’è e che funzione ha

Il Signal for Help (segnale di aiuto) è un gesto che si compie con una mano sola e che può essere utilizzato durante una videochiamata o di persona per avvisare chi si ha di fronte l’attuale condizione di minaccia subita e la necessità di ricevere aiuto. 

“Signal for Help”

Il segnale di aiuto è stato introdotto per la prima volta in Canada dalla Canadian Women’s Foundation il 14 aprile 2020 come strumento per combattere l’aumento dei casi di violenza domestica in tutto il mondo a seguito delle misure di autoisolamento legate alla pandemia COVID-19.

Tale proposta ha ricevuto elogi diffusi da tutti media a livello mondiale per aver contribuito a fornire una soluzione moderna al problema dell’aumento dei casi di violenza domestica. Il segnale è stato riconosciuto da oltre 40 organizzazioni in Canada e negli Stati Uniti come uno strumento utile per aiutare a combattere la violenza domestica.

Affrontando le preoccupazioni che gli autori di abusi possano venire a conoscenza di un’iniziativa online così diffusa, la Canadian Women’s Foundation e altre organizzazioni hanno chiarito che questo segnale non è “qualcosa che salverà la situazione”, ma piuttosto uno strumento che qualcuno potrebbe usare per ottenere aiuto.

Violenza all’Ikea di Catania: una tragedia evitata dal Signal for Help

La scorsa settimana si è verificato l’ennesimo caso di violenza contro la donna in uno dei punti vendita più noti. A Catania, lo scorso 13 Agosto, una coppia si era diretta all’Ikea per effettuare degli acquisti. All’apparenza tutto sembrava regolare, fino al momento in cui la donna compie in direzione del personale il Signal for Help; a questo punto, è diventato chiaro: era necessario un intervento immediato.

É così che il marito della donna viene subito bloccato dalle forze dell’ordine, tempestivamente chiamate dal personale in turno, che nel frattempo si è adoperato per osservare dalle telecamere se ci fossero prove dichiaranti la violenza denunciata dalla donna.

Bastano pochi minuti per raccogliere dai filmati momenti di vera violenza fisica compiuta dall’uomo nei confronti della moglie, che viene calciata e maltrattata proprio durante la loro sosta al negozio. La donna ha anche dichiarato di aver denunciato lei stessa il marito in passato, ma anche di aver ritirato la denuncia da sé per timore di essere percossa dall’uomo.

5 cose da sapere per supportare una donna vittima di violenza

Ad oggi, conoscere qualche modalità di supporto immediato nei confronti di donne che sono vittima di violenza è decisamente importante. Ecco cinque consigli:

  1. In caso di emergenza e di aiuto immediato, contattare tempestivamente i carabinieri (112) o la polizia (113) o l’emergenza sanitaria (118) dichiarando il proprio nome e cognome e la posizione in cui si trova la donna che sta subendo atti di violenza, aggiungendo altri dettagli eventuali di cui si è a conoscenza.
  2. Consigliare di contattare il 1522, che è il numero nazionale di aiuto antiviolenza attivo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, accessibile in tutta Italia gratuitamente, sia da rete fissa che mobile, con un’accoglienza disponibile nelle lingue italiano, inglese, francese, spagnolo e arabo. L’App 1522,  disponibile su IOS e Android, consente alle donne di chattare con le operatrici. É possibile chattare anche attraverso il sito ufficiale del numero anti violenza e anti stalking 1522.
  3. Rivolgersi al Pronto Soccorso, soprattutto se si ha bisogno di cure mediche immediate e non procrastinabili. Gli operatori sociosanitari del Pronto Soccorso, oltre a fornire le cure necessarie, sapranno indirizzare la persona vittima di violenza verso un percorso di uscita dalla violenza
  4. Proporre di rivolgersi al consultorio più vicino al proprio domicilio. Ecco una mappa dei consultori in Italia.
  5. Scaricare l’App YouPol, realizzata dalla Polizia di Stato per segnalare episodi di spaccio e bullismo, ma ora è stata estesa anche ai reati di violenza che si consumano tra le mura domestiche.

La nostra associazione supporta senza limite tutte le vittime di violenza e ogni nostra iniziativa è aperta alla sensibilizzazione sul tema della violenza di genere: diciamo #noallaviolenza, ora e sempre.

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