Relazione: al giorno d’oggi parlare di relazione è come parlare di un macro contenitore che contiene al suo interno tante mini scatole ognuna delle quali espressione di una sfaccettatura della relazione stessa. In questo senso si parla di complessità.
Ma che cosa s’intende per relazione? La relazione è un legame tra due o più persone, sulla base anche della parola latina di base, relatum; esso può essere poco superficiale, molto superficiale o abbastanza profondo. La relazione facilita la comunicazione interpersonale fin dai primi anni di vita. Abraham Maslow, psicologo statunitense, tra il 1943 e il 1954 sviluppa il concetto di “gerarchia dei bisogni” nel libro “Motivazione e Personalità”. In questa gerarchia Maslow inserisce tra i bisogni di carattere sociale quello di relazione.
L’individuo si realizza passando per i vari stadi, i quali devono essere soddisfatti in modo ordinatamente progressivo. I bisogni di base, per ordine di rilevanza, sono:
- 1. Bisogni fisiologici (fame, sete, sonno, respiro, omeostasi).
- 2. Bisogni di sicurezza (salvezza, salute, sicurezza e protezione).
- 3. Bisogni di relazione (appartenenza, affetto, sessualità, amicizia, identificazione).
- 4. Bisogni di stima (prestigio, successo riconosciuto dagli altri, rispetto, stima).
La relazione rappresenta, quindi il metodo tramite il quale avvengono e si sviluppano i rapporti e contatti tra gli individui e ne modifica il carattere, la personalità, l’affettività e talvolta anche il modo di ragionare e pensare. Essa fa sì che le persone influiscano reciprocamente sui comportamenti altrui, secondo la propria personalità e visione di vita. Tutte le relazioni, infatti, possono essere considerate punti di forza, ricchezza per sè e per gli altri, sostegno soprattutto per le “nuove” fragilità e solitudini di oggi. Infatti, si presta poca attenzione all’individuo come essere umano dotato di una certa sensibilità; si offre molto spazio, invece, al desiderio di performance, alla necessità del “mostrare” sempre, con chiunque e dovunque.
E’ necessario, dunque, che in ogni relazione ci sia un ingrediente fondamentale senza il quale si perderebbe il senso stesso del relazionarsi e della comunicazione a tutti livelli, sia a livello verbale, sia a livello non verbale sia a livello paraverbale. Si tratta dell’empatia alla cui educazione tutti devono essere sensibilizzati, dai bambini agli adulti: spesso, infatti, si tende a perdere quel sistema di valori e di principi fondativo di ogni rapporto.
Relazione: l’importanza dell’empatia
Come su detto, fondamentale nelle relazioni è l’empatia. Essa viene così definita: il termine empatia deriva dal greco “en-pathos” (sentire dentro) e rappresenta la capacità di mettersi “nei panni degli altri”, di calarsi nel loro vissuto per comprenderne il pensiero, le opinioni, le sensazioni, le emozioni e, attraverso tale processo, riconoscersi in loro.
L’empatia è un’importante competenza emotiva, grazie alla quale è possibile entrare più facilmente in sintonia con la persona con la quale si interagisce; è un’abilità sociale di fondamentale importanza in quanto rappresenta uno degli strumenti di base per una comunicazione efficace e gratificante. Immancabile, dunque. Oggi, tuttavia, troppe volte assente. Il rischio non è solo un danno per se stessi, ma anche per gli altri.
Quello che ne deriva è un vero e proprio malessere. Un malessere che si concretizza in un atteggiamento indifferente vero e proprio, nell’incapacità di comprendere le emozioni e le esigenze dell’altro/a, nell’incapacità di immedesimarsi nell’altro/a. La soluzione per ovviare a questo rischio può consistere in quella che viene definita “ricerca del proprio simile”.
Il cosiddetto “simile” dovrebbe essere pronto all’ascolto, all’accoglienza dell’altro nella sua totalità. E’ difficile e, delle volte, raro trovare questa condizione: al giorno d’oggi regna la superficialità e, soprattutto l’egoismo. Quante volte capita che l’altro di fronte a noi, con il quale costruiamo una relazione, ascolti e prenda in considerazione la nostra prospettiva attraverso azioni concrete e non solo a livello teorico?