La dad in una nuova prospettiva
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Negli ultimi anni si è sempre parlato di DAD (Didattica a Distanza) ma si può parlare di un mondo ormai in disuso? Questo modo innovativo di didattica ha presentato il suo culmine con la fine della pandemia o può rapportare un aiuto ancora oggi?

Certamente basta volgere lo sguardo nei confronti degli studenti che svolgono il loro ciclo universitario di lezioni per mezzo della didattica a distanza. Ma non solo questo modus operandi è anche di grande aiuto nelle scuole di primo e secondo grado in particole nei confronti di soggetti fragili ai quali è permesso in questo modo di continuare a far parte del processo didattico e di non perdere un anno a causa di una malattia di cui il soggetto che è colpito non è ha alcuna colpa.

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La DAD come “formula miracolosa” o forse?

Vista soltanto da questo punto di vista si potrebbe pensare alla DAD come “formula miracolosa” ma sarebbe importante anche scovare le oscurità che questa forma di didattica presenta. Tutto ciò infatti comporta per gli studenti fattori come: non riuscire a comprendere appieno le informazioni trasmesse molto spesso a causa di distrazioni ma non soltanto questo è causato anche da interruzioni del mezzo di comunicazione o dalla mancanza di possibilità di possedere mezzi di ultima generazione.

Punti di vista degli studenti

Ma concentrandosi ancora una volta sulla figura degli studenti sarebbe importante concentrarci sui loro punti di vista in questo caso negativi attraverso considerazioni trovate sul web: “La mia paura è che questo non ci sta insegnando nulla”, “E il corpo?”, “In classe l’avrei detto ma in DAD non davanti a mio padre…”. Interessante il report di VDNews a riguardo.

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La DAD come esperienza positiva

Certamente chiunque alunno che abbia vissuto la DAD in prima persona, abbia formulato uno di questi quesiti; ma bisogna tener conto che la didattica a distanza per gli studenti non è stato soltanto un’esperienza negativa. Sicuramente è stata piena di incertezze, sconfortante e delle volte davvero un’esperienza spiacevole  ma allo stesso tempo ha rappresentato una grande fonte di aiuto per lo studente più timido il quale a scuola non riusciva a dare il meglio di sé a causa della sua marcata sensibilità e quindi l’introduzione di una sorta di filtro gli ha permesso di superarsi e forse anche di eliminare un po’ della sua timidezza.

Ma non solo è stata anche di aiuto per lo studente più istintivo e sempre alla ricerca di confronto perchè gli ha permesso di comprendere che a differenza di quando si è a scuola e a volte gli viene permesso di surclassare l’altro nel fare domande in un sistema di didattica a distanza è fondamentale rispettare i turni di tutti. Ciò ha permesso di apprendere un insegnamento importante anche per un’eventuale lavoro in un imminente futuro.

La Didattica a Distanza come fonte di aiuto per i più fragili

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Ma non solo come si è detto nell’introduzione è stata una grande fonte di aiuto anche per i più sensibili i quali hanno avuto la possibilità di continuare a studiare da casa. In particolare coloro che sono stati colpiti da malattie mentali grazie a questa formula didattica hanno potuto continuare ad avere un contatto con il mondo al di fuori della propria cameretta anche se tramite uno schermo e continuare i propri studi più tranquillamente e quindi dando il loro massimo anche in situazioni di reale difficoltà.

La DAD come risorsa alternativa

In conclusione la DAD possiamo dire che pur presentando aspetti positivi e negativi è una vera e propria risorsa alternativa per lo studente e malgrado le difficoltà che comporta mi sento di fare un appello a tutti coloro che vivono un momento di difficoltà di non abbondare gli studi e di chiedere questa forma didattica perché costituisce davvero un grande aiuto che permette di essere maggiormente rilassati senza però mai perdere di vista il proprio obbiettivo.

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