Il peso delle emozioni oggi
Il peso delle emozioni oggi

Il peso delle emozioni oggi

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Al giorno d’oggi, un argomento delicato, per certi versi spinoso riguarda le emozioni. La società dai ritmi troppo veloci, il mondo sempre più interconnesso e globalizzato “sembrano dimenticarsi” di quanto le emozioni possano influire pesantemente sulla vita dell’individuo e di un’intera comunità.

Che cosa s’intende per emozione?

Ecco la definizione tecnica: un processo interiore suscitato da un evento-stimolo rilevante per gli interessi dell’individuo. La presenza di un’emozione si accompagna a esperienze soggettive (sentimenti), cambiamenti fisiologici (risposte periferiche regolate dal sistema nervoso autonomo, reazioni ormonali ed elettrocorticali), comportamenti ‘espressivi’ (postura e movimenti del corpo, emissioni vocali).

Emozioni-espressioni

Alla definizione tecnica se ne possono aggiungere altre, tante quante sono le esperienze vissute, le occasioni colti, i momenti affrontati, positivi e negativi. Le emozioni sono determinanti nelle numerose relazioni interpersonali intrecciate nella quotidianità. Così come quando instauriamo una comunicazione con una determinata persona si attivano in noi tanti muscoli, da quelli più evidenti a quelli meno, allo stesso modo si sviluppano tante sfumature emotive per certi versi spontanee e incontrollabili.

Si pensi al momento in cui rivolgiamo all’altro un sorriso: non solo si muovono diversi muscoli facciali, ma subentra in noi un miscuglio di sensazioni (si pensi agli sguardi o ai sorrisi che si scambiano due innamorati: felicità, agitazione, affetto, tenerezza, leggerezza).

La “misura” delle emozioni: alcuni consigli

Così come siamo abituati a sentir parlare di “uomo misura di tutte le cose” allo stesso modo potremmo discutere dell’uomo come “misura” delle emozioni. Quest’ultima metafora vuole spiegare l’importanza della gestione emotiva in ogni azione che compiamo, soprattutto in determinate situazioni: si pensi ai momenti di rabbia. E’ proprio in quei casi che dovremmo individuare un equilibrio tra componente razionale e componente irrazionale.

Emozioni-rabbia

A parte il famoso “contare fino a 10”, per aiutare il nostro corpo e la nostra mente a razionalizzare potrebbe essere utile prenderci del tempo, passeggiare un po’ da soli eventualmente con della musica rilassante, praticare sport (palestra, bici, corsa), mettere nero su bianco quanto successo. Rispetto a quest’ultimo punto, è attestata da molti studi e da esperienze dirette l’efficacia della scrittura. Essa aiuta a mettere ordine al groviglio emotivo che occupa in maniera confusa la mente della persona, permette di dare un nome a ciascuna sensazione, piccola emozione che si vive, soprattutto in seguito a momenti particolarmente intensi.

Scrittura per emozioni

Naturalmente ogni supporto è adatto se risponde all’obiettivo di far spazio nel “desktop umano”: dispositivi cartacei, elettronici o di qualsiasi altra categoria sono consigliati. Unica regola: lasciarsi andare al flusso di pensieri, al flusso emotivo. La sensazione che ne seguirà è solo di piacere, di sollievo, di libertà. Il meccanismo è lo stesso di quello che avviene nel training autogeno, tecnica molto praticata nei laboratori di teatro. Trattasi di una tecnica in grado di indurre negli altri benessere psico-fisico. Come? Attraverso brevi storie, colonne sonore, la visione di un dipinto. Le emozioni non mancano: si può arrivare ad un sorriso ma anche ad un pianto.

L’esempio è esplicativo del concetto prima esposto: come misurare le emozioni, come riuscire di volta in volta a controllarle senza sfociare in condizioni estreme. E’ importante, infatti, averne cura. E averne cura significa anche riuscire a definirle, a gestire la nostra parte impulsiva.

Un’immagine filosofica spiega perfettamente quanto affermato finora: nel Fedro Platone spiega l’equilibrio tra ragione e impulso attraverso il riferimento metaforico ad un carro alato trainato da due cavalli e guidato da un auriga. Il cavallo bianco raffigura la parte dell’anima dotata di sentimenti di carattere spirituale; quello nero raffigura la parte dell’anima concupiscibile. I due cavalli sono tenuti per le briglie dall’auriga che rappresenta la parte razionale dell’anima.

Quale meglio di una spiegazione filosofica induce a riflettere sulla “misura” delle emozioni?

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