Quante volte si è sentito parlare della scrittura terapeutica e quante volte la società ha storto il naso di fronte a questa alternativa ma: “Perché non provarci? Perché davanti a un foglio bianco non provare a scrivere le emozioni anche se negative; anche se fanno terribilmente paura?”.
La scrittura come medicina alternativa
La scrittura è una vera fonte di benefici più volte si è dimostrato che mettere i nostri pensieri, ossessioni, paure ecc.. sottoforma di parole permette di guarire blocchi emotivi, di superare i limiti, e di attuare un grande passo avanti anche per quanto riguarda l’autoconsapevolezza. Possiamo considerare la scrittura quindi come una vera è propria medicina alternativa che pur non sostituendosi ai farmaci apporta un grande beneficio non soltanto per chi si ritrova ad affrontare problemi legati alla mente ma anche per qualsiasi persona. Infatti presenta innumerevoli benefici tra cui: chiarire le proprie idee, scovare un proprio lato oscuro e metterlo in luce, superare momenti delicati come una perdita o più in generale momenti di sofferenza o depressione.
La scrittura come fonte di benessere
Scrivere dona un grande beneficio perché ci permette di liberarci da turbamenti, esperienze che hanno creato una ferita all’interno, permettendo alle persone di superare l’ inibizione e di essere finalmente liberi da ogni peso o preoccupazione. Dunque quando si è in grado di usare la parola per esprimere un proprio disagio cambia quella che è la propria prospettiva; dando non solo ulteriore consapevolezza ma anche un grande beneficio dal punto di vista fisico. Perché la scrittura lavorando sulle nostre emozioni incide notevolmente sul nostro corpo.
Dare un senso alla vita
Inoltre scrivere ad esempio un diario è molto usato durante i percorsi di terapia perché permette, oltre ciò che è già stato detto, di riattivare quella che è la reattività della memoria, dando grande contributo anche allo sviluppo della creatività rielaborando le proprie esperienze in una nuova ottica ma soprattutto mettendole in ordine permette di dare un senso all’accaduto e in un ottica più in generale alla propria vita.
Punto di vista scientifico
Studi scientifici hanno provato l’efficacia terapeutica della scrittura in particolare Matthew Lieberman, ricercatore della University of California Los Angeles, ha dato un grande impulso a questa forma di terapia affermando che immettere le proprie emozioni sotto forma di parola, nero su bianco, riduce l’attività dell’amigdala (Attribuisce significato emotivo a informazioni di stimoli provenienti dal mondo esterno, dall’interno del corpo e dal cervello, come pensieri e ricordi) aumentando quella delle regioni prefrontali (Svolge un ruolo fondamentale nei processi cognitivi e nella regolazione del comportamento) permettendo quindi di padroneggiare le emozioni.
Nietzsche e il rapporto con la scrittura, la malattia e le metafore
Dunque non è importante scrivere grandi capolavori o romanzi ma semplicemente aprire le porte della nostra mente e del cuore e scrivere di impulso ma soprattutto scovare oltre le metafore che costruisce la nostra mente. Grande esempio viene rappresentato da Nietzsche il quale pur avendo una malattia mentale la sfrutta a proprio vantaggio nella scrittura attraverso metafore ricercate che portano il lettore a interrogarsi sul senso della vita. In particolare si rivela essere degna di nota la sua celebre frase:
La quale ci indica che bisogna abbracciare tutte le difficoltà anche se il percorso attraverso di sé può essere ricco di insidie l’unico modo per compierlo pienamente è affrontarlo. In modo da non evitare gli ostacoli. Egli stesso ci insegna che il miglior modo per fare tutto questo è attraverso la scrittura. Quindi apriamoci al mondo della scrittura e attraverso testi, poesie, romanzi, semplici frasi diamo libero sfogo al nostro io.