Autostima: 5 motivi per cui è essenziale parlare di salute mentale a scuola
Autostima: 5 motivi per cui è essenziale parlare di salute mentale a scuola

Autostima: 5 motivi per cui è essenziale parlare di salute mentale a scuola

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Il dibattito sull’autostima e sulla salute mentale è divenuto ai tempi d’oggi un’assoluta priorità. Eppure, non sempre tale necessità è riconosciuta proprio a partire dalle istituzioni formative: per molti è ancora poco nota la vera definizione di salute, che prevede secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) una condizione di benessere non solo fisica, ma anche mentale, emotiva e sociale.

autostima

Si tratta di realtà spesso trascurate o sottovalutate anche dagli adulti, ignari del fatto che l’evoluzione della società va di pari passo con un cambiamento di mentalità. In un mondo che vuole tutti in riga e in corsa verso un obiettivo dopo l’altro, a sconvolgere è colui che si ferma, riflette e lavora su se stesso: costui è considerato come un anti-modello, semplicemente perché “perde” tempo. Quelli, però, non sono istanti persi, ma presi per mettersi in discussione e scoprire nuovi lati di sé.

Da qui la missione prioritaria di discutere con le ultime generazioni del benessere mentale, delle patologie psicosomatiche, dell’importanza di mantenere relazioni stabili e validi punti di riferimento e, soprattutto, del bisogno di prendersi cura del proprio corpo e delle proprie emozioni.

Univox risponde: diciamo basta al “silenzio di convenienza”

É ancora in corso il PCTO (Percorso per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento) sull’autostima allestito dalla nostra associazione presso il Liceo Classico “Socrate” di Bari. Dopo il successo del percorso sulla violenza di genere, portato avanti al fianco dell’associazione “La forza delle donne”, “Univox” ha sentito la necessità di proporre un argomento di ambito psicologico apparentemente scontato, ma di cui si parla ancora troppo poco.

L’autostima non è semplicemente il pensiero che si ha di sé e della propria immagine. É una variabile importante che influenza la vita di ciascuno in maniera netta e spesso inconsapevole, un concetto che non può e non deve essere preso alla leggera.

“L’unica persona che resterà sempre al vostro fianco siete proprio voi: abbiate cura delle vostre radici, dei petali e delle foglie”, abbiamo comunicato agli studenti durante il primo incontro, “perché, anche se in un momento ci seccheremo, arriverà il tempo in cui rifioriremo più splendidi che mai”. É proprio questo il significato di cura: accarezzare le crepe e permettere che entri luce anche dalle ferite più nascoste.

L’organizzazione del PCTO sull’autostima di Univox

Il progetto è stato ideato da quattro psicologhe, collaboratrici dell’associazione: le dottoresse Miriam Murolo, Gioia Iannitti, Giorgia Mainardi e Carla Silvestri. Hanno operato al loro fianco il team dei soci e dei volontari, che hanno partecipato con costanza e premura alle riunioni e che hanno moderato gli interventi a scuola. La missione del progetto era chiaro: non solo definire il l’idea di salute mentale e autostima in maniera già teorica, ma dimostrare quanto tale concetto influenzi la nostra quotidianità nel concreto.

Gli argomenti toccati sono molteplici: la definizione di autostima, le dimensioni dell’autostima, i fattori esterni che influenzano l’autostima, gli schemi mentali, le figure di attaccamento e i rapporti con essi, da cosa può derivare un’alta e una basse autostima, l’atteggiamento passivo-aggressivo-assertivo e il ruolo del quotidiano nell’autostima (vita sociale, contesto scuola/università/lavoro, sport, famiglia…).

Le risposte dei ragazzi sono state tendenzialmente chiare: l’entusiasmo di intraprendere un viaggio in se stessi rivela un grande bisogno di vivere i propri dilemmi e scoprire nuove chiavi per superare le difficoltà che si presentano lungo il cammino, ma soprattutto la consapevolezza che non sempre è necessario correre senza sosta. Chiedere aiuto è proprio uno dei primi passi per realizzare un profondo rispetto per se stessi e per i propri obiettivi, specialmente in una società che non valorizza l’individualità e l’unicità.

5 motivi per parlare di autostima nei contesti formativi

Ecco una lista da noi realizzata per dimostrare l’importanza di discutere di questo argomento con i giovani:

  1. I pregiudizi della società appesantiscono in maniera indelebile: ogni giorno ci lasciamo trapassare da pregiudizi ingiusti e insensati senza nemmeno accorgercene. Questo perché siamo abituati ad assorbire senza senso di coscienza qualunque informazione ci venga posta tra le mani. “Se non prendi un voto alto o non superi l’esame, sei svogliato e un fallimento”: ci si limita a etichettare piuttosto che comprendere il motivo per cui si creino determinate dinamiche. Se solo avessimo la premura di ascoltare prima di giudicare, avremmo una maggiore consapevolezza dei pensieri che il quotidiano ci propone.
  2. Non si parla ancora sufficientemente di salute mentale: 1 studente su 5 conosce la vera definizione di salute dettata dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità). Questo perché diamo più valore al malessere fisico, che ci crea evidenti impedimenti nello svolgimento delle più semplici mansioni, che a quello mentale, considerato secondario e “passabile”.
  3. Guardarsi allo specchio oggi è una delle imprese più difficili: fare i conti con se stessi è spesso un’azione che richiede tempo, pazienza e tanto coraggio. Siamo disposti a riconoscere i nostri successi, ma non i nostri fallimenti e cogliere il nostro riflesso allo specchio diviene il più delle volte una delle scelte giù difficili che si possa fare.
  4. Ogni voce ha un valore: ascoltare testimonianze è tanto importante quanto raccontarle. Questo perché in un mondo che predica il pericolo del diverso diventa incredibilmente difficile accettare altri punti di vista e mettersi in discussione.
  5. Il cambiamento non è da concepire sempre come pericolo, ma come opportunità per evolversi: avere una buona o bassa stima di sé è una condizione non permanente, ma che muta nel corso del tempo. Accogliere il cambiamento significa accettare che si può non essere sempre perfetti.

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