Settembre odi et amo: 3 consigli per riappropriarsi del tempo
Settembre odi et amo: 3 consigli per riappropriarsi del tempo

Settembre odi et amo: 3 consigli per riappropriarsi del tempo

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Ormai è settembre ed è tempo di bilanci, di nuovi buoni propositi, di nuovi progetti o forse anche no. Se per molti settembre rappresenta l’occasione per “i nuovi inizi” e le “ripartenze”, per molti invece può rappresentare una grande fonte di preoccupazione. In questo articolo capiremo perché: buona lettura!

Settembre come nuovo inizio, perché?

Settembre è considerato da molti un “capodanno”, più del 1° gennaio. Infatti la pausa estiva con il caldo, la chiusura delle scuole, le cene all’aperto e le lunghe giornate luminose rappresenta una fase in cui il tempo sembra azzerarsi. Si vive, per un lungo o breve periodo (ahimé per i lavoratori e gli universitari!), in un tempo sospeso, in cui è concesso non caricare la sveglia per il giorno seguente e godersi appieno il proprio tempo perché non sopraffatti dalle scadenze.

Arrivati poi a settembre, forti di un “buon riposo”, riprendiamo, seppur con fatica, la routine e ci ripromettiamo tanti bei propositi e nuovi obiettivi da concretizzare nel tempo futuro. Questo non rappresenta un male, anzi, ci permette di riprogrammare le nostre giornate, di riappropriarci dei nostri ritmi, del nostro spazio, ma è importante riprendere il tutto con gradualità e con rispetto di quelli che sono i nostri bisogni e i nostri tempi.

Fonte: Freepik

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Come recuperare nel tempo le nostre routines

Durante la pausa estiva, lunga o corta che sia, ognuno di noi dovrebbe dedicarsi a ciò che più gli piace e fa stare bene, ascoltando le proprie esigenze; c’è chi preferisce trascorrere del tempo sol*, chi opta invece per un tempo condiviso con amici, parenti e affetti più cari. Ogni decisione è rispettabile ed ognuno sceglie di prendersi cura di sé in modo diverso. Conoscere i propri bisogni più profondi è fondamentale per poter ricaricare le batterie, evitando così di arrivare a settembre stanchi, sopraffatti e demotivati.

Gradualità, dunque, è la parola chiave delle ripartenze, come nel caso di settembre. Attuare dei cambiamenti di colpo, modificare le proprie abitudini ed i ritmi lenti e accoglienti dell’estate è complesso e spesso genera ansia e preoccupazione. Dunque possiamo, lentamente, a piccoli passi, ritrovare un nostro equilibrio tra sveglie, impegni, scadenze e appuntamenti.

Fonte: Freepik 

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3 consigli per ri-partire a settembre

Ecco alcuni spunti di riflessione per cercare di affrontare settembre con un briciolo di serenità in più, consapevoli che l’”ansietta da rientro” è pur sempre fisiologica, a patto che non vada ad inficiare con la qualità delle nostre giornate e della nostra vita. In quest’ultimo caso, se se ne sentisse la necessità, potrebbe essere utile rivolgersi ad un professionista per capire l’origine delle preoccupazioni e per poter ritrovare il proprio benessere psico-fisico.

Intanto ecco qualche consiglio utile per affrontare il temuto rientro:

  • Dormire il giusto quantitativo di ore: il sonno è un alleato fondamentale della salute e può aiutarci ad essere più attivi e propositivi durante la giornata;
  • Può essere utile porsi dei nuovi buoni propositi, perché questo permette di motivarci, riprogrammare il nostro tempo, e aumentare la nostra autostima; è altresì importante però che siano obiettivi realizzabili e alla nostra portata in quel momento;
  • Concedersi del tempo lento: se la frenesia di settembre ci investe un po’ tutti, è pur vero che è nostra responsabilità ritagliarci del tempo per dedicarci ad un’attività, ad un hobby che ci dia piacere e che permetta di riconnetterci a noi stessi.
Fonte: Freepik

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“Concedersi” del tempo lento

Ho molto a cuore il concetto del “concedersi del tempo lento”, anche se ho riflettuto più volte sul termine “concedersi”. Questo vocabolo deriva dal latino concèdere e significa letteralmente “ritirarsi dinanzi a qualcuno”, dove poi nasce il senso figurato vivo tutt’ora di piegarsi alla volontà, al desiderio di qualcuno, accordare, acconsentire.

Noi decidiamo di “concederci” del tempo, come se scegliessimo di concederci un piccolo privilegio, ogni tanto, quando lo meritiamo, magari dopo una lunga giornata di lavoro. In realtà, credo che sia importante “concedersi” questo tempo non esclusivamente in determinate situazioni, perché ne abbiamo diritto ogni qualvolta ne sentissimo la necessità, anche se la giornata è andata storta, anche se non abbiamo concluso granché.

Dobbiamo perciò trovare e abbracciare questo tempo, lento preferibilmente, cosicché tutti i nostri pensieri possano ordinarsi, ridimensionarsi e non farci poi così tanta paura. La lentezza ci aiuta a capire, a guardarci dentro e a guardare intorno a noi, per ri-orientare la nostra bussola, quella dei nostri bisogni, delle nostre emozioni, ma anche dei nostri impegni e doveri. Solo così capiamo dove siamo e dove stiamo andando, a settembre o a gennaio, poco importa.

“Segui il tuo tempo, non sbaglierai mai”

Ho avuto l’occasione, all’inizio di questa estate, di conoscere un’illustratrice, in arte Momusso. Durante un evento in un negozio di ottica a Roma, mi ha donato uno specchio decorato da lei, dove ha disegnato una clessidra e ha scritto “Segui il tuo tempo, non sbaglierai mai”. Ecco, è questo l’augurio che voglio fare a voi lettori, alle porte di questo “nuovo anno”: vi auguro di seguire sempre il vostro tempo e la vostra bussola, fermandovi e ascoltandovi quando necessario.

Foto scattata dall'autore

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E all’inizio di questo settembre, vi auguro inoltre di riprendere le vostre attività con entusiasmo e passione, ricordandovi che in una società che ci vuole veder sfrecciare, correre al traguardo, la vera rivoluzione è quella del tempo lento. Scegliete un momento da dedicarvi ogni giorno, per ritrovarvi, per prendervi cura di voi stessi, perché a volte, procedendo più lentamente, si apprezza di più il paesaggio intorno a noi.

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